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Aderenza terapeutica

  1. «Nonno ti sei ricordato le pillole?» Quasi 7 milioni di over 65 in Italia soffrono di almeno una malattia cronica e ancora troppi non seguono le cure con regolarità dimenticando di assumere la terapia come viene prescritta, senza modifiche o interruzioni.

    I numeri parlano chiaro: la metà degli italiani over 65 soffre di almeno una malattia cronica grave, ma il 70% di loro non segue le cure in modo corretto. Grazie a nuove ed efficaci terapie le patologie più diffuse sono diventate «croniche» e necessitano di una terapia da perpetuare per molto tempo. Oggi le malattie cardiologiche e reumatiche, asma, diabete, osteoporosi, alcune forme di tumore, glaucoma si possono tenere sotto controllo, permettendo alle persone di vivere a lungo con una buona qualità di vita. La mancata aderenza alla cura, però, comporta un aggravarsi dello stato di salute del malato e di conseguenza costi aggiuntivi per il sistema sanitario.

    Le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) indicano che solo la metà dei pazienti assume i farmaci in modo corretto. I “non aderenti” superano il 70 per cento fra gli anziani, che spesso sono colpiti da più malattie e hanno maggiori difficoltà a seguire le indicazioni del medico, cosa che del resto può essere complicata, visto che l’11 per cento degli over 65 (circa 1 milione e 500mila persone in Italia) deve assumere ogni giorno 10 o più medicinali. Maggior aderenza significa minor rischio di ospedalizzazione, minori complicanze associate alla malattia, maggiore sicurezza ed efficacia dei trattamenti e riduzione dei costi per le terapie, oltre che, come detto, un prolungamento dell’aspettativa di vita di buona qualità.

    In Italia, in 40 anni (1975-2015), l’aspettativa di vita si è molto allungata in entrambi i sessi: oggi un over 65 ha ancora davanti a sé più di un ventennio. Un risultato ottenuto grazie ai progressi della ricerca in medicina, a terapie innovative, diagnosi precoci e campagne di prevenzione. L’Italia risulta così oggi al secondo posto in Europa per indice di vecchiaia con intuibili conseguenze sul numero elevato dei malati cronici. La popolazione anziana è però quella più a rischio, specie in presenza di più patologie concomitanti, di una mancata aderenza alle terapie che, in base ai dati del Centro Studi Sanità è invece fondamentale per la sostenibilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale visto che (insieme alla diagnosi precoce) può determinare fino a 19 miliardi di euro di risparmio.

    Fra i principali fattori alla base della mancata aderenza ci sono la complessità della gestione della terapia e condizioni cliniche che rendono il paziente poco vigile, così come convinzioni personali errate o irrazionali sui farmaci (tra cui il timore di reazioni avverse) anche sui bambini. Spesso chi soffre di malattie croniche o deve prendere più medicinali non segue la cura in modo corretto per: inconsapevolezza dell’importanza per la propria salute di seguire le prescrizioni nel lungo periodo; la convinzione che i benefici del farmaco siano inferiori all’impegno richiesto per seguire la cura; la complessità della gestione della terapia; la perdita di fiducia sull’efficacia del farmaco.

    Quando la terapia è articolata può essere d’aiuto formulare uno schema chiaro che riporti in che dosaggi e quando assumere i farmaci accompagnato da una spiegazione esaustiva dei motivi alla base della terapia e dei vantaggi che si possono ottenere per motivare così il paziente a seguire scrupolosamente le prescrizioni dei medici.

    In questo quadro è dunque evidente come medici, farmacisti e familiari siano tutti attivamente coinvolti nel progetto di cura del paziente, soprattutto anziano, per raggiungere l’aderenza piena alla terapia e i suoi vantaggi in termini di salute e di spesa sanitaria.

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